Prima dell’introduzione del sistema di contabilizzazione del calore, gli impianti di riscaldamento centralizzato erano fonte di continue discussioni nelle assemblee condominiali. Oltre alle esigenze individuali di ogni condomino, infatti, si aggiungono le inefficienze dovute a impianti datati e le disparità strutturali che causano sbalzi di calore tra un appartamento e l’altro.
Il piano terra e l’ultimo piano, in particolare, sono i più svantaggiati da questo punto di vista e richiedono quindi una maggiore quantità di calore per raggiungere una temperatura adeguata. Gli appartamenti dei piani intermedi si trovano così a dover aprire le finestre per l’eccessivo caldo, producendo un inutile spreco energetico oltre che economico. L’assenza di un impianto di contabilizzazione del calore genera lo stesso svantaggio negli appartamenti esposti a nord o in zone d’ombra, talvolta costretti a integrare il riscaldamento centralizzato con stufe elettriche o altre apparecchiature.
A queste disparità si aggiunge una ripartizione delle spese di riscaldamento non equa, basata esclusivamente sui millesimi di ogni appartamento e non sui consumi e sulle esigenze reali degli utenti. Con l’introduzione della contabilizzazione individuale del calore si è trovata un’unica soluzione a tutte queste problematiche, favorendo anche una più serena convivenza condominiale!

